mercoledì 8 gennaio 2014

Nelson Mandela

                            NELSON   MANDELA
Figlio di un capo della tribù Thembu (e quindi, secondo il sistema di caste tribali vigente in Africa, di origini aristocratiche), Nelson Mandela nasce il 18 Luglio 1918. Dopo aver seguito gli studi nelle scuole sudafricane per studenti neri, si laurea in giurisprudenza e comincia a lavorare come avvocato, difendendo in molte cause i neri sudafricani.
Nel 1944 entra nella politica attiva, diventando membro dell'ANC, African National Congress, e guidando per anni campagne pacifiche contro il regime di Apartheid instaurato a partire dal 1948 dal governo dei bianchi di origine olandese: il regime impone, anche sul piano legale e giuridico, la segregazione dei negri rispetto ai bianchi.
Nel 1960, dopo una durissima repressione contro i leader del movimento nero (tra cui il massacro di Shaperville, nel quale furono uccisi 69 militanti dell'ANC), il regime mette fuorilegge l'intera associazione. Mandela, raccolti gli altri esponenti rimasti in vita, dà vita ad un gruppo militarista, deciso a rovesciare il regime e a difendere i propri diritti con le armi.
Mandela viene arrestato nel 1963 e condannato all'ergastolo. Di fronte ai giudici del tribunale dice: "Sono pronto a pagare la pena anche se so quanto triste e disperata sia la situazione per un africano in un carcere di questo paese. Ma per gli uomini, la libertà nella propria terra è l'apice delle proprie aspirazioni. Più potente della paura per l'inumana vita della prigione è la rabbia per le terribili condizioni nelle quali il mio popolo è soggetto fuori dalle prigioni, in questo paese"
Dopo oltre 20 anni nella prigione di Robben Island Mandela è ormai divenuto in tutto il mondo un simbolo della lotta contro il razzismo. Nel 1985 il presidente sudafricano Botha gli offre la libertà purché rinneghi la guerriglia. In realtà, l'accusa di sovversione armata è solo un modo per gettare discredito sulla figura di Mandela. Ad ogni modo, Mandela rifiuta l'offerta, decidendo di restare in carcere.
Nel 1988, in occasione del settantesimo compleanno
di Mandela, famose star del rock organizzano a Wembley
un grande concerto di solidarietà contro l'apartheid.

Dopo oltre 25 anni di prigione, nel 1990 Mandela viene liberato.
Nel 1993 gli viene assegnato (insieme all'ex presidente bianco De Klerk) il premio Nobel per la pace mentre l'anno dopo, nelle prime elezioni libere del paese (le prime alle quali parteciparono anche i neri), viene eletto presidente della Repubblica del Sudafrica e capo del governo. Resterà in carica fino al 1998
Durante la sua presidenza Mandela presiedette la transizione dal vecchio regime basato sull'apartheid alla democrazia, guadagnandosi il rispetto mondiale per il suo sostegno alla riconciliazione nazionale ed internazionale
Nel 2009 il grande Clint Eastwood ha realizzato un film su un momento particolare di questa riconciliazione nazionale: la squadra di rugby del Sud Africa, che aveva tifosi solo tra i bianchi sudafricani, divenne, anche grazie all'opera di Mandela, il simbolo dell'unità del paese, soprattutto dopo la sua vittoria ai campionati mondiali del 1995, svoltisi proprio in Sud Africa
In uno dei momenti più emozionanti nella storia dello sport, Mandela, indossando maglia e cappellino della squadra (gli Springboks), consegnò il trofeo nelle mani del capitano della squadra. Questo gesto divenne il simbolo della riconciliazione tra le due comunità del Sud Africa
Dopo aver abbandonato la carica di Presidente, Mandela ha proseguito il suo impegno e la sua azione di sostegno alle organizzazioni per i diritti sociali, civili ed umani. Nel 2004, all'età di ottantacinque anni, ha annunciato di volersi ritirare dalla vita pubblica e di voler passare il maggior tempo possibile con la sua famiglia.
Nel 2008, è presente a Londra al grande concerto rock per il suo
novantesimo compleanno. Ai lati del palco campeggiava il numero 46664, il numero che era scritto sulla sua giubba durante la permanenza in carcere


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